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Impianti termici > Tipologia distributiva impianti
Tipologia di distribuzione impianti termici
Esistono vari metodi di distribuzione dell'acqua negli impianti termici per il collegamento tra la caldaia come generatore di calore e i terminali di utilizzo come utilizzatori, la scelta della tipologia distributiva è legata in parte alla tipologia dei terminali di utilizzo (radiatori, ventilvonvettori, convettori etc) ed in parte alle evoluzioni tecnologiche che in particolar modo negli ultimi decenno hanno caratterizzatoil settore impiantistico termici.
La scelta più opportuna da adottare sui singoli impianti spetta senza dubbio al Progettista Termotecnico, che, in base a quelle che sono le caratterisiche complessive dell'impiantitica richiesta adrà di volta in volata a proporre la tipolgia più confacente.
Tra le varie tipologie distributive le principali sono:
- Distribuzione tradizionale:
- Distribuzione monotubo:
- Distribuzione modul:
Distribuzione del tipo tradizionale
Questi tipo di distribuzione, utilizzato in particolar modo negli impianti con tubazioni in ferro realizzati fin dagli antipodi dell'impiantistica termica, prevede la distribuzuone ramificata dell'acqua nelle condotte fino ai vari punti di utilizzo, è un buon sistema di distribuzione caratterizzato da ridotte pedite di carico (se i calcoli vengono correttemente eseguiti in fase progettuale) e conseguente buona capacità distributiva dell'acqua agli utilizzatori.
La taratura delle portate viene eseguita a mezzo di detentori posti in opera sui singolo corpi scaldanti con funzione anche di intercettazione in caso di manutenzione.
Uno dei difetti di questo tipo di distribuzione è che i punti di diramazione vengono a tovarsi sotto la superficie del pavimento, conseguentemente questi punti che comunque risultano essere "critici" devono essere realizzati con estrema precisione e controllati accuratamente in fase realizzativa.
Con l'avvento delle moderne tubazioni in materiale plastico tipo "multistrato", le giunzioni a pinzare realizzate per questo tipo di condotta presentano un buon livello di sicurezza, questo tipo di impianto può essere una soluzione buona da adottarsi a livello distributivo.
Distribuzione tipo modul
Negli ultimi anni, si è andata affermando la distribuzuone a pettine comunemente detta "Modul", questi tipo di distribuzione, rispetto alla tradizionale ha il vantaggio di essere priva di giunzioni sottopavimento, il collegamento viene realizzato tra un punto nodale detto "collettore" ed il punto terminale di utilizzo (radiatore, fan coils, convettore o altro)
La congiunzione viene realizzata a mezzo di tubazioni generalmente in rame o ultimamente in multistrato, nonostante la maggiore quantità di condotte poste in opera, le stesse sono di diametro inferiore rispetto alla distribuzione tradizionale, sono pertanto facilmente lavorabili da parte dell'installatore.
Con questo tipo di distribuzione è facilmente realizzabile una termoregolazione per singola stanza mediante l'inserimento di opportune elettrovalvole (generalmente di tipo elettrotermico) sulle partenze dal collettore, con evidenti risparmi in termini gestionali e di comfort abitativo.
Gli impianti realizzatin in questo modo sono facilmente tarabili, unico neo è rappresentato dalla necessità architettonica di porre in opera il collettore che generalmente viene messo in uno sgabuzziono o comunque possibilmente nascosto alla vista per evidenti motivi estetici.
Tipologia di distribuzione tipo monotubo
La distribuzione monotubo, realizzata con uno o più anelli, è stata parecchio utilizzata negli anni 80, risulta essere un sistema distributio di facile ralizzazione, composta essenzialemnte da una tubazione che congiunge uan serie di radiatori o altri elementi scaldanti (convettori) ed a mezzo di valvole specifiche (valvole monotubo), consente di addurre acqua ai singoli corpi scaldanti o di eseguire il by-pass degli stessi in funzione delle necessità.
Questo tipo di impianto, se da un lato comporta facilità di realizzazione, dall'altro è caratterizzato da notevoli perdite di carico nei singoli anelli con conseguente difficoltà di taratura stante il continuo variare delle caratteristiche idrauliche dei singoli anelli al variare delle regolazioni.
Questo tipo di impianto richiede una corretta progettazione con l'esatto calcolo delle portate nei singoli anelli di distribuzione per evitare scompensi di portata a volte difficilmente sanabili.
Proprio per la difficoltà di taratura, ed in considerazioni del fatto che le odierne caldaie installano a bordo pompe caratterizzate da una prevalenza esigua, questo tipo di impianto è stato via via abbandonato a favore del sistema a pettine o "modul".